Copywriting. | Parte 2
Nel nostro ultimo racconto abbiamo dato tre definizioni (se non l’hai letto, lo trovi qui), oggi ti raccontiamo qualcosa in più sul copywriting e come le parole possono mostrare il lato migliore della tua azienda.
In un’era in cui le immagini e i video attirano gran parte dell’attenzione, soprattutto nel mondo social, riuscire a distinguersi con le parole è un’arte. Le possiamo trovare ovunque: giornali, cartelloni, blog, biglietti da visita, siti web, newsletter.

La pianificazione è la base. Capire a chi ci rivolgiamo, come si esprime il lettore, quali espressioni utilizza, cosa lo attrae e cosa non apprezza, su quali canali trovarlo, quali tipi di contenuti proporre: la conoscenza del target è fondamentale.
Si passa poi alla scrittura, il momento creativo per eccellenza. Lascia che la tastiera (o la cara vecchia penna) scriva in modo spontaneo. Non c’è niente come un flusso di coscienza libera per tirare fuori le idee. Non cancellare mai alcuna frase: il concetto che hai scritto potrebbe tornarti utile in un secondo momento.
La fase successiva? La revisione del testo. È il momento in cui la creatività lascia spazio anche alla logica: assicurati che il testo sia comprensibile anche da chi non lavora nel tuo settore e rileggilo più volte finché non ti soddisfa davvero.

Due consigli finali che non falliscono mai nell’aiutarci con la stesura del copy?
Fai leggere ad altri ciò che hai scritto: due occhi diversi sono in grado di vedere errori che non si notano anche dopo varie riletture. Ci potranno dare un punto di vista nuovo e far emergere considerazioni inaspettate.
Blocco dello scrittore? Brevi ricerche sul web, articoli di blog e giornali e un confronto con il resto del team si riveleranno un aiuto prezioso.
Leggi anche la parte 1