Graphic design. | Parte 2
Nel nostro ultimo racconto abbiamo dato tre definizioni (se non l’hai letto, lo trovi qui), oggi ti raccontiamo qualcosa in più sul graphic design e come sfruttarlo per mostrare la vera essenza della tua attività.
Cosa c’è dietro a un cartellone, una brochure, un logo? Il graphic design è un mix perfetto tra tecnologia e creatività: non basta imparare a usare Photoshop per definirsi un grafico. Senza un’analisi approfondita del mercato, formazione continua e il guizzo di genio, neanche i software del mestiere possono fare nulla.

Guardarsi intorno: questa è la parola chiave per cominciare un progetto grafico col passo giusto. Capire come agiscono i competitor e conoscere i trend di mercato sembrano azioni da poco, ma chi non guarda oltre il proprio naso non potrà mai sapere cosa funziona e cosa no.
Lo step successivo è la realizzazione delle bozze (rough) su un foglio. Si ragiona sul formato, sulla disposizione dei vari elementi e le possibili varianti, sempre tenendo a mente il messaggio alla base della comunicazione. Nulla va lasciato al caso.
È ora di trasformare tutto in digitale tramite software. Questa fase è estremamente tecnica e richiede esperienza e anni di studio alle spalle. L’immagine, il copy, la font e i colori giusti. Il progetto è completo!

Il graphic design non è da sottovalutare in quanto delinea l’identità dell’azienda e come il pubblico la percepisce.
Realizzare una corporate coerente significa che, ogni volta che un cliente o potenziale cliente vedrà il catalogo, il post sui social, la newsletter, potrà dire con certezza “Sì, questa è l’azienda X”.
Non è un lavoro da poco. Per questo il nostro consiglio è affidarsi a un’agenzia di comunicazione con un graphic designer che sappia cogliere le più piccole sfumature dell’azienda e sia in grado di elaborarne l’identità visuale.